Filastrocche

“Giovanni trottola


Giovanni Trottola, vispo bimbetto,
aveva in tutto un sol difetto:
credea d’esser buffo, ma non lo era
faceva boccacce da mane a sera
e se si trovava fra cento persone
di tutte quante volea l’attenzione.
Al circo un giorno disse a un pagliaccio:
«Levati, guardami, vedrai che faccio,
voglio far ridere anch’io la gente
è cosa...” (continua)(continua a leggere)

“Gin gin canarin


Gin gin canarin
quanto è bello l’uccellin
ce n’è una quantità
ta ta ta.
Ora ci siamo intesi
accanto accanto accanto
le mani sopra il fianco
lo scoppio del cannon
pim pum pon.”

Gigetto scarpe nuove


Piove, piove, piove,
ma sotto l’ombrellone
Gigetto scarpe nuove,
non sente l’acquazzone
per guardare in su,
fanno le scarpe belle
“cic ciac” nelle pozzangherelle!

“Gigino gigetto


Gigino Gigetto
stanno sul tetto
vola Gigino
vola Gigetto
torna Gigino
torna Gigetto.”

“Gigetta


Gigetta batte i piedi,
batte le mani,
vuole tre pani.
Va in cantina,
beve alla spina;
va nell’acquaio
rompe un cucchiaio;
va sull’aiuola
e fa una capriola.”

“Giallo Villaggio


Giallo pittore
Al palazzo del re
E’ stato invitato
Per bere un te
Nel suo castello
A mangiare un bignè
La regina ha invitato
Il Signor Klee
Giallo villaggio
Sole formaggio
Uva nei tini
Gialli pulcini
Foglia nel vento
Gatto contento
Giallo limone
Banana zabaione
Giallo grano
Giallo oro
Chi trova un amico
Trova un tesoro.”

“Gianduja


Giacca marrone, panciotto giallo
porto i colori del pappagallo;
calzoni verdi, calzette rosse,
col vino mi curo tonsille e tosse.
Naso paonazzo, cappello tricorno
son Gianduia perdigiorno.
Se non vi basta il cappellino
c’è la parrucca col codino.”

“Giacco


Giacco va al mulino
tira la coda al cagnolino:
cagnolino bao bao
e la gatta miao miao
e il micino mio mio:
ti saluto caro mio.”

“Gh’era na fila da pianton


Gh’era na fila da pianton
che scalvevan tut i ann.
Mama mia che poc guadagn.
La galina birlundina,
la fa i oev suta la tina.
Tina Tinella, Maria Mariella.
Il gal in sul pulé,
che ‘l cunteva i sò dané,
I sò dané ieran vintiquatar,
la cansun del Barbaiatar.
Barbaiatar va al mulin,
taia ‘l col al sanguanin.
Sanguanin...” (continua)(continua a leggere)

“Ghirin, ghirin, ghiraia


Ghirin, ghirin, ghiraia
Martin xe sulla paia,
Paia, paiuza,
Pétighe una s’ciafuza!”