Filastrocche

“Vere amiche



Passa un mese,
passa un anno,
passa un’altro capodanno.
Ma se noi resteremo unite
diventeremo vere amiche!!!”

“Verde



Verdi i piselli
verdi i baccelli,
verdi degli orti
sono i cancelli;
verdi le foglie
degli alberelli,
verdi le piume
di certi uccelli.
Nella bandiera
il verde è col bianco
e col rosso,
verde è la rana
che abita il fosso.
Verde la siepe,
verde il cespuglio;
verde la mela
nel mese di luglio.
Verde è il grano
all’inizio di aprile,
verde è...” (continua)(continua a leggere)

“Ventun letterine


Ventun letterine
formano l’alfabeto,
son tutte carine
ed ora ve le ripeto:
A come ape,
B come bambino,
C come casa,
D come dado,
E come elefante,
F come fiore,
G come gatto, -
H è la letterina muta,
I come imbuto,
L come luna,
M come mano,
N come nave,
O come orologio,
P come pane,
Q come quaderno,
R come ruota
S come sole,
T...” (continua)(continua a leggere)

“Vento e spavento


Dondola culla sul ramo di pesco
se il vento soffia il bimbo sta al fresco.
La culla traballa se impazza il vento
casca giù il bimbo; oh che spavento!”

Vento


Ad ogni alba, appena alzata,
sento una voce da fuori venuta.
Mi affaccio e urlo:
“Chi è questo canterino notturno?”.
Senza risposta, ragiono di testa:
“E’ il vento di brezza,
che come un’orchestra
muove le foglie della foresta”.

“Venti ranocchi


Venti ranocchi sono a lezione
con fuori gli occhi per l’attenzione.
Si fa silenzio col campanello,
quindi il maestro legge l’appello:
Cro Cro? Presente! Cra Cra? Assente!
Cre Cre? Cri Cri? Son qui. Son qui.
Verdello Verdardi? Verrà più tardi.
Verdino Verdato? Ancora malato.
Da un’ora circa stan zitti e attenti,
poi uno dice che...” (continua)(continua a leggere)

“Venti di venti


Con il vento di scirocco
giunge un bacio con lo schiocco.
E se soffia il maestrale
ce ne uno niente male.
Il levante, birbantello,
te ne da uno molto bello.
Giunge allegro il ponentino
con un piccolo bacino.
Soffian forte gli alisei,
e di smack ce ne son sei.
Il grecale senza pigrizia,
te ne da 10 con letizia.
Con la bora che fa...” (continua)(continua a leggere)

“Veneziani gran signori


Veneziani gran signori,
Padovani gran dotori,
Visentini magna gati,
Veronesi tuti mati,
Udinesi castelani
col cognome de Furlani,
Trevisani pan e tripe,
Rovigoti baco e pipe,
i Cremaschi fa cojoni,
i Bressan tajacantoni,
ghe n’è anca de pì tristi:
Bergamaschi brusa cristi.”

“Venezia


A Venezia l’acqua alta
ci passeggi e ti ribalta.
Visitare vuoi San Marco?
Non c’è approdo, non c’è sbarco.
All’altar ci vai col barco
se tra l’onde trovi un varco.
Dài, buttiàmla sul folclore.
La città merta l’amore
di chi, pur solo in apnea,
può oggi farsene un’idea.”

“Vendemmia


Lieta la festa di bei colori:
pampini, grappoli maturi,
grappoli biondi, grappoli scuri…
Su cantate, vendemmiatori.
colmo il canestro, colma la gerla
il tralcio è ricco di frutti ancora;
brilla ogni chicco che il sole sfiora
come il rubino, come la perla.
Bigoncia colma, colmo ti cestello:
vendemmiatrici, uno stornello.”