Filastrocche

“Batta ciabatta


Questa è la storia di Batta ciabatta
che per la strada ha trovato una latta.
Cosa c’è dentro questa lattina
lo scopriremo solo domattina.
E’ sorto il sole , è ora di aprire
cosa c’è dentro bisogna scoprire.
Senti il rumore, guarda cos’è
mi sembra proprio ci sia del tè.
Sarà alla pesca o al limone?
Dimmelo tu che sei un...” (continua)(continua a leggere)

“Bati bati le manine


Bati bati la manine che arriva papà
con tanti momoni par i bimbi boni,
con tante caramele par ci no fà la marachele,
con tanti ciucetti par ci me da i bacetti.”

Bastian contrario



Bastian contrario dorme di giorno
la notte lavora o va d’intorno;
mangia l’acqua, beve il pane,
carezza il lupo, picchia il cane.
Il cane stupito gli fa: ” miao miao”
e il gatto seccato gli fa: “bao bao”.

“Bastoncino


Bastoncino, bastoncino,
vai da questo a quel bambino,
piano, piano, non cascar,
io ti devo abbandonar.”

Barbarossa


Un amico sta per arrivare,
di Barbarossa si sta per parlare.
Grande, grosso, mai gioioso, Barbarossa fastidioso.
I suoi amici della foresta non possono mai fare festa.
Se si canta, se si è allegri, Barbarossa si alza in piedi.
Dal suo trono con due passi raggiunge gli schiamazzi!
“Siete matti amici miei, io non dormo dalle sei!
Per... (continua)(continua a leggere)

“Barbabigella



Barbabigella aveva un gallo:
era rosso verde e giallo.
E mentre ballava la tarantella
suonava il piffero Barbabigella.”

“Barbapadana


Barbapadana
el gh’aveva un gilè
senza el dinnanz
e cont via el dedrè,
cont i oggioeu lungh una spana:
l’era el gilet de Barbapadana.”

“Bambini in rima


bambini in rima sono tanto belli
giocano a palla e allo sparviero
delle loro mamme sono i gioielli
e ogni papà va di loro fiero.
Prendon la sabbia e fanno castelli
volano in alto i loro piattelli,
fanno un sorriso e una carezza
al mendicante vestito di pezza.”

“Ballorì ballorì



Ballorì ballorì
sette pecorelle al quadrì
quando è morto il pecoraro
ne daremo sette al denaro
quando il pecoraro è morto
ne daremo sette a baiocco.”

“Babbo Ulivo



Nei cieli azzurri di un vecchio castello
volava libero un vispo fringuello.
Gli cadde a terra dal becco un nocciolo strano,
e un contadino lo coprì di terra
dolcemente con la mano.
Il tempo passava, le radici bagnate di brina
crescevano forti, tra i sassi della collina;
e nacquero forti rami sporgenti
da cui pendevano gocce verdi...” (continua)(continua a leggere)