Frasi di Edward Gibbon

“Il desiderio di perfezione divenne la passione dominante delle loro anime; ed è ben noto che, mentre la ragione abbraccia una fredda mediocrità, le nostre passioni ci spingono, con rapida violenza, nello spazio che si trova tra i due estremi più opposti.”
Edward Gibbon

“E l'ambigua parola di Dio, che contiene i precetti di Cristo riguardanti il divorzio, è flessibile ad ogni interpretazione che la saggezza di un legislatore vorrà attribuirle.”
Edward Gibbon

“Ma, se la regale orecchia [di Teodorico] era aperta alla voce della verità, un santo ed un filosofo non sempre si trovano a portata d'orecchie dei re.”
Edward Gibbon

“Il clero cristiano ha preteso, in ogni epoca, il privilegio di dispensare onori, sia sulla terra che in cielo.”
Edward Gibbon

“Gli arabi sono un ​​popolo, che è pericoloso provocare, e inutile attaccare.”
Edward Gibbon

“Il declino di Roma fu l'effetto naturale ed inevitabile della grandezza smisurata. La prosperità fece maturare il principio di decadenza; le cause di distruzione si moltiplicarono con l'estendersi delle conquiste; e non appena il tempo o gli incidenti ebbero rimosso i supporti artificiali, il tessuto stupendo cedette sotto la pressione del...” (continua)(continua a leggere)
Edward Gibbon

“La discrezione del giudice è il primo motore della tirannia.”
Edward Gibbon

“Metello Numidico, il censore, riconobbe al popolo romano, in una pubblica orazione, che se la natura gentile ci avesse permesso di esistere senza l'aiuto delle donne, saremmo sollevati da una compagnia molto fastidiosa; ed egli potrebbe raccomandare il matrimonio solo come un sacrificio di piacere privato ad un dovere pubblico.”
Edward Gibbon

“I Galli deridevano i selvaggi pelosi e giganteschi del Nord; i loro modi rustici, la loro gioia sguaiata, il loro vorace appetito e il loro orribile aspetto, altrettanto disgustosi alla vista ed all'odore.”
Edward Gibbon

“La paura è stata la madre originaria della superstizione, e ogni nuova calamità esorta i mortali tremanti a deprecare l'ira dei loro nemici invisibili.”
Edward Gibbon