Insulti celebri
Insulti e offese celebri
Descrizione Tema
Denigrare, ingiuriare, insultare, irridere, offendere, oltraggiare, schernire, vituperare, vilipendere, in arte parlar male di qualcuno o verso qualcuno, è lo sport più antico del mondo. Ci si insulta per dar sfogo alla propria rabbia, per ridurre l'altro in poltiglia, per renderlo inoffensivo o, a volte, per ribadire i ruoli e le posizioni reciproche. Le offese e gli insulti rimangono come ferite aperte, e spesso gridano vendetta. A volte rimangono persino nella storia, ed alcuni assurgono a modi di dire irriverenti per canzonare, in maniera dotta e sottile, il prossimo, in un alterco che ha ben poco di educato sebbene sia mascherato da paroloni.
“Un botolo ringhioso.”
“Il presidente ha mantenuto tutte le promesse che intendeva mantenere.”
“Bestia! Illeggibile!”
“Si rivela ben chiara la rozzezza filosofica di Fichte, come c'è da aspettarsi da un uomo al quale l'insegnamento non ha lasciato il tempo di imparare.”
“Inodore e insapore.”
“Lei è alta uno e cinque, io due metri. Se mi passa in mezzo alle gambe non me ne accorgo nemmeno.”
“Una marionetta, un misirizzi del movimentismo.”
“In Svezia ho fatto l'interprete a un'asta di pellicce. Mi hanno dato un'enormità, 300 mila lire. Spesso facevo lo chaperon agli italiani importanti che arrivavano in Svezia. Quando Quasimodo venne per il Nobel lo accompagnai dovunque, musei, gallerie. Alla fine, distrutto, mi disse: «Ma qua non si fotte?».”
“Uno come Siciliano che continua a scrivere fa ridere i polli.”
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