Manuale dell'imperfetto viaggiatore

“Il viaggio scombussola le nostre certezze, mostra quanto poco sappiamo e quanto abbiamo da imparare.”
Beppe Severgnini

“Perché un affermato professionista, messo in un gruppo, si comporta come un bambino di quattro anni?”
Beppe Severgnini

“E' bellissimo raccontare la propria vita a chi non la vuol sentire, ma è circondato dall’oceano, e non può scappare.”
Beppe Severgnini

“Ai capelli hanno rinunciato: non vogliono rischiare che in testa gli rimanga intrappolato un pensiero.”
Beppe Severgnini

“Siamo curiosi, rumorosi, avventurosi, frettolosi, generosi. Leggiamo poco e compriamo troppo. Siamo complessivamente onesti, e giustamente diffidenti. Siamo tolleranti. Mentre gli stranieri che visitano l’Italia si innervosiscono quando s’imbattono in altri stranieri, noi italiani, incontrando altri italiani, festeggiamo l’avvenimento,...” (continua)(continua a leggere)
Beppe Severgnini

“I musei bisogna imparare a usarli. Soprattutto i grandi musei. Guai ad assoggettarsi alla consuetudine della visita totale. È come se ci sforzassimo di leggere un dizionario dalla a alla zeta.”
Beppe Severgnini

“Chi tiene una radio ad alto volume su una spiaggia affollata (nel Duemila, quando gli auricolari li regalano col detersivo) è un selvaggio. Questa non è un’offesa, ma una constatazione antropologica. Fotografatelo, studiatelo, osservatelo nel suo habitat naturale. E, soprattutto, apprezzate quello che vi è capitato. Questa specie (Burinus...” (continua)(continua a leggere)
Beppe Severgnini

“Occorre tempo per capire che gli uomini americani, prima di essere americani, sono umani.”
Beppe Severgnini

“È un peccato che molti italiani non capiscano il fascino discreto del maltempo.”
Beppe Severgnini

“Povero turista, poliglotta involontario. Viaggia portando con sé traveller’s cheques (per non farsi soffiare il cash), che rappresentano il budget dell’intera vacanza. Nel portafoglio tiene i vouchers per lunch e dinner (se qualcuno li chiamasse «buoni», gli sembrerebbe di tornare alla mensa aziendale). Durante lo stop-over, stravolto dal...” (continua)(continua a leggere)
Beppe Severgnini

“L’estate è emotiva, relativa, esagerata. In una parola: italiana.”
Beppe Severgnini

“Il simbolo della nostra nazione meteoropatica non è l’elmo di Scipio: sono gli occhiali scuri. Non li togliamo nemmeno nelle presentazioni, lasciando i presenti nel dubbio: è un mafioso, soffre di congiuntivite o è soltanto maleducato? Nulla di tutto questo, naturalmente. Siamo soltanto antichi adoratori del sole.”
Beppe Severgnini

“Nessun popolo al mondo si lascia imbrogliare con la classe degli italiani. Non siamo ingenui, tutt’altro. Siamo dei signori che, nell’esser vittime di piccoli inganni, vedono la prova della propria nobiltà.”
Beppe Severgnini

“Non esistono luoghi noiosi. Esistono solo viaggiatori impreparati.”
Beppe Severgnini

“Il viaggiatore senza conoscenza è come un uccello senza ali.”
Saadi

“Non è viaggiatore colui che non riporta dalla terra straniera l’esperienza dei cibi e dei vini.”
Beppe Severgnini

“Vai dove ti porta il cuore; ma usa la testa, altrimenti ti rovini il fegato.”
Beppe Severgnini

“Viaggiare è un atto di umiltà. Chi è convinto di sapere tutto, preferisce non muoversi da casa.”
Beppe Severgnini

“Lui (o lei) sa sciare, e vuole convincere il partner a fare altrettanto. Quest’ultimo è pallido come la neve, angosciato e impaurito: sa che sta rischiando la vita fisica per quella sentimentale. Ma finge di divertirsi, aspettando il calar del sole.”
Beppe Severgnini

“I saponcini non esauriscono la questione: dai bagni d’albergo asportiamo tutto quello che non è saldamente avvitato e ha l’aspetto di un omaggio.”
Beppe Severgnini

“Non è il caso di meravigliarsi di nulla, tanto meno di quello che riescono a fare gli italiani.”
Beppe Severgnini

“Tutti vorremmo che la nostra vicenda personale avesse un interesse universale. Invece le infanzie sono come le diapositive: interessano soprattutto al proprietario.”
Beppe Severgnini

“In America impiegati, cameriere, autisti, guardie e personale alberghiero sono specializzati nel farci sentire inadeguati: lo scopo è trasformare la nostra umiliazione in una mancia, alla quale seguirà una bonaria assoluzione.”
Beppe Severgnini

“Se si convincono che pioverà, l’istinto è quello di annullare tutto: gite scolastiche, escursioni, picnic, camminate in montagna. Le madri più scientifiche chiamano le altre per stabilire, attraverso un sondaggio telefonico, se è il caso di esporre i figli alle intemperie. Le più coraggiose vestono i bambini come palombari, e cominciano a...” (continua)(continua a leggere)
Beppe Severgnini