Frammenti di un discorso amoroso
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Titolo: Frammenti di un discorso amoroso
Titolo originale: Fragments d’un discours amoureux
Autore:Roland Barthes
Anno di prima pubblicazione: 1977
Titolo originale: Fragments d’un discours amoureux
Autore:Roland Barthes
Anno di prima pubblicazione: 1977
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Contenuto: Frammenti di un discorso amoroso alla sua pubblicazione nel 1978, fu rivoluzionario: Roland Barthes fece un uso senza precedenti degli strumenti dello strutturalismo per esplorare il fenomeno capriccioso dell'amore. Ricco di riferimenti che spaziano da Goethe a Winnicott, da Platone a Proust, da Baudelaire a Schubert, Frammenti di un discorso amoroso traccia abilmente un ritratto in cui ogni lettore troverà echi di sé stesso.
Frasi di “Frammenti di un discorso amoroso” 9 citazioni
“Come finisce un amore? – Ma allora finisce? Nessuno – salvo gli altri – lo sa mai; una specie d’innocenza nasconde la fine di questa cosa concepita, propugnata e vissuta come eterna. Qualunque sia la fine dell’oggetto amato, sia che esso scompaia o passi nella sfera Amicizia, io non lo vedo neanche svanire: l’amore che è finito si allontana...” (continua)(continua a leggere)
“Il discorso amoroso non è privo di calcoli: io ragiono, certe volte calcolo, sia per ottenere una certa soddisfazione, o per evitare un certo dolo-re, sia per rappresentare interiormente all'altro, in un moto di stizza, i tesori d’ingegnosità che io dilapido per niente in suo favore (cedere, dissimulare, non ferire, divertire, convincere, ecc.)....” (continua)(continua a leggere)
“Il linguaggio è una pelle: io sfrego il mio linguaggio contro l’altro. È come se avessi delle parole a mo’ di dita, o delle dita sulla punta delle mie parole.”
“Voler scrivere l'amore, significa affrontare il 'guazzabuglio' del linguaggio: quella zona confusionale in cui il linguaggio è insieme 'troppo' e 'troppo poco', eccessivo (...per la sommersione emotiva) e povero (per i codici entro i quali viene costretto e appiattito).”
“La mia follia è misurata, non si vede: è subito che io ho paura delle conseguenze, di ogni conseguenza: ciò che è «spontaneo» è la mia paura - la mia indecisione.”
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