Breve trattato sulla decrescita serena
Titolo: Breve trattato sulla decrescita serena
Titolo originale: Petit traité de la décroissance sereine
Autore:Serge Latouche
Anno di prima pubblicazione: 2007
Acquista questo libro suTitolo originale: Petit traité de la décroissance sereine
Autore:Serge Latouche
Anno di prima pubblicazione: 2007
Frasi di “Breve trattato sulla decrescita serena” 20 citazioni
“Dilatare il tempo non soggetto a vincoli e obblighi per permettere la realizzazione personale dei cittadini nella vita politica, privata e artistica, ma anche nel gioco o nella contemplazione, è la condizione indispensabile per la creazione di una nuova ricchezza.”
“Oggi più che mai lo sviluppo sacrifica le popolazioni e il loro benessere concreto e locale sull’altare del «benavere» astratto, deterritorializzato.”
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“Rivalutare, riconcettualizzare, ristrutturare, ridistribuire, rilocalizzare, ridurre, riutilizzare, riciclare.”
Il piacere che danno una conversazione animata, un pranzo tra amici, un buon ambiente di lavoro, una città dove ci si sente bene, la partecipazione a questa o quella forma di cultura (professionale, artistica, sportiva ecc.), e più in generale tutte le relazioni con gli altri. La maggioranza di questi “beni”, la cui base per eccellenza è la vita... (continua)(continua a leggere)
“La parola d’ordine della decrescita ha soprattutto lo scopo di sottolineare con forza la necessità dell’abbandono dell’obiettivo della crescita illimitata, obiettivo il cui motore è essenzialmente la ricerca del profitto da parte dei detentori del capitale, con conseguenze disastrose per l’ambiente e dunque per l’umanità.”
“La fuoriuscita dal sistema produttivista e lavorista attuale presuppone un’organizzazione sociale completamente differente, nella quale il tempo libero e il gioco vengono valorizzati accanto al lavoro e le relazioni sociali prevalgono sulla produzione e il consumo di prodotti deperibili.”
Nello scambio intellettuale chi dà non perde nulla e chi riceve prende ma non toglie nulla al suo interlocutore. Dunque il sapere, la conoscenza, l’arte possono essere “consumati” da tutti.
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“La pubblicità ci fa desiderare quello che non abbiamo e disprezzare quello che già abbiamo. Crea incessantemente l'insoddisfazione e la tensione del desiderio frustrato.”
“La nostra sovracrescita economica si scontra con i limiti della finitezza della biosfera. La capacità rigeneratrice della terra non riesce più a seguire la domanda: l'uomo trasforma le risorse in rifiuti più rapidamente di quanto la natura sia in grado di trasformare questi rifiuti in nuove risorse.”
La decrescita è uno slogan politico con implicazioni teoriche, una "parolabomba", come dice Paul Ariès, che vuole far esplodere l'ipocrisia dei drogati del produttivismo.
“La nostra società ha legato il suo destino a un'organizzazione fondata sull'accumulazione illimitata. Questo sistema è condannato alla crescita. Non appena la crescita rallenta o si ferma è la crisi, il panico.”
“La conoscenza è un bene collettivo, un’acqua della giovinezza alla quale ci possiamo abbeverare tutti senza suscitare la minima frustrazione nell’altro. La felicità è la sola cosa che si è sicuri di avere quando la si è data. È il godimento di quello che non si compra.”
“A rigore, sul piano teorico si dovrebbe parlare di acrescita, come si parla di ateismo, più che di decrescita. In effetti si tratta proprio di abbandonare una fede o una religione, quella dell'economia, del progresso e dello sviluppo, di rigettare il culto irrazionale e quasi idolatra della crescita fine a se stessa.”
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“Economizzare un kilowattora costa due volte meno che produrlo.”
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“La rivoluzione significa l’ingresso della gran parte della comunità in una fase di attività politica, e cioè istituente. L’immaginario sociale si mette al lavoro e si impegna esplicitamente nella trasformazione delle istituzioni esistenti.”
Siamo diventati dei "tossicodipendenti" della crescita.
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