Frasi di “Totò, Peppino e i fuorilegge”
(1956)Titolo Totò, Peppino e i fuorilegge
Anno 1956
Regista Camillo Mastrocinque
Genere Commedia
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Regista Camillo Mastrocinque
Genere Commedia
Trama – Stanco della moglie opprimente, Antonio finge un rapimento assieme all'amico Peppino e ottiene dalla moglie parecchi soldi con il pagamento del riscatto. I due si danno alla bella vita, ma la donna li scopre. Quando poi Antonio viene rapito veramente, sarà la figlia a far rilasciare il padre e a renderlo famoso, ma non riuscirà a calmare la rabbia della madre nei confronti di Antonio.
Tutti gli attori – Lamberto Antinori, Vittorio Bottone, Memmo Carotenuto, Maria Pia Casilio, Mario Castellani, Gianna Cobelli, Pasquale De Filippo, Peppino De Filippo, Titina De Filippo, Michele Faccione, Enzo Furlai, Olimpo Gargano, Dorian Gray, Franco Interlenghi, Salvo Libassi, Lamberto Maggiorani, Nicola Maldacea, Guido Martufi, Mario Meniconi, Renato Montalbano, Mimmo Poli, Teddy Reno, Barbara Shelley, Totò, Andreina Zani
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“Sei un cafone, hai agito con modi interurbani.”
“Signora, siete quasi vedova e lo sarete veramente se non portate staSSera stessa, al pozzo dei rosPPi, 5 milioni in contanti. Niente scherSi! Appena arrivate bendatevi la faccia che meno vi si vede e meglio è. Ignazio detto Il Torchio”
“Quelli che sono nati a Roma si chiamano romanesi.”
“Una lettera minatoria non l'ho mai scritta perché non conosco nessun minatore.”
“Mi hanno dato da bere dell'acqua molla, acqua di banditi!”
Rosppi si scrive con due "p" perché è il plurale di rospi.
“Sto male, ho una colica apatica, ho bevuto troppi liquori stranieri: curassò, pernacchio.”
“Ho sofferto moltissimo, avevo sempre mia moglie davanti agli occhi. Altrimenti che sofferenza era?”
“Mia moglie è un tipo apprensivo: sta sempre ad Anzio per me.”
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