Guerra e Pace
Citazioni e aforismi sulla guerra e sulla pace
Descrizione Tema
Una dicotomia radicale in cui le parti in causa si escludono a vicenda pur dipendendo l’una dall'altra. Ogni guerra viene fatta in nome della pace ed il fucile ne è il premiato e rinomato esportatore in tutto il mondo. Ogni soldato combatte per il bene della propria patria e si sacrifica per rendere il mondo un luogo più sicuro e pacifico. Ed è così che i capi di stato parlano alla nazione e alle madri in lutto della necessità di fare la guerra per instaurare un regno di pace duratura, magari indossando l’abito migliore che hanno, del resto i riflettori sono puntati su di loro. No comment.
- Dal libro: Shah in Shah
“Si sbaglia pensando che le nazioni vittime della storia (e sono la maggioranza) tengano sempre presente la possibilità della rivoluzione, vedendovi la soluzione più semplice. Le rivoluzioni sono un dramma, e l’uomo tende istintivamente a evitare le situazioni drammatiche; tant’è vero che, anche quando vi si trova dentro, cerca a tutti i costi...” (continua)(continua a leggere)
- La trovi anche in Tolleranza e Razzismo
“La verità è che gli uomini animati da una fede comune non hanno nulla di più urgente che sterminare quelli che la pensano diversamente, soprattutto se la differenza è minima.”
“La guerra è un maledetto nonsenso - un vasto cancro alimentato dalle bugie e dalla cattiveria auto compiacente da parte di coloro che non devono combattere.”
- La trovi anche in Inglesi
“L'Inghilterra si aspetta che ogni uomo faccia il suo dovere.”
- Dal libro: L'arte della guerra
“Il motivo per cui un abile sovrano e un esperto generale sconfiggono il nemico ogni volta che prendono l’iniziativa, e i loro risultati superano quelli degli uomini comuni, è la loro preveggenza delle condizioni dell’avversario. Questa ‘preveggenza’ non può essere derivata dagli spiriti, né dagli dei, né dall’analogia con avvenimenti precedenti,...” (continua)(continua a leggere)
- Dal libro: Caduta libera
“Dal comando arrivavano di volta in volta numeri diversi: prima si parlava di mille terroristi, poi di millecinquecento, infine di quasi tremila. Ogni ora il numero saliva come fossimo stati a un’asta. Una cosa però era certa: molti di loro erano arabi e afghani, gente povera assoldata per combattere, quasi tutti tossicodipendenti. Prima di...” (continua)(continua a leggere)
“Dalla sera alla mattina Pancho divenne un rivoluzionario senza rivoluzione, un bandito in pensione, fuori dalla legge ma non dalla giustizia, un vendicatore di torti subiti. Era poi così difficile la transizione?”
“Finché ci saranno uomini, ci saranno guerre.”
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