Diritto e Avvocati
Citazioni e aforismi sul diritto, sulla legge e sugli avvocati
Descrizione Tema
Il lunghissimo e costoso nonché poco remunerativo corso di studi in legge ha fatto dell’imberbe studentello votato alla dea Diche uno sprezzante leguleio insensibile verso i propri clienti. Dopo aver studiato per anni la deontologia professionale, il nostro azzeccagarbugli l’ha tranquillamente messa da parte per far fruttare la mole di commi e cavilli imparati a memoria durante nottate senza fine sui codici. Superato lo scoglio dell’iscrizione all’Albo, ora niente può fermarlo dal mettere in atto il suo piano ‘spenna-polli’, confortato nel compiere le sue malefatte legalizzate dal fatto di essere in buona compagnia. La specie dell’avvocato infatti è particolarmente prolifica e all’apparenza sembra la soluzione ai propri problemi con la giustizia. Tuttavia, tra una citazione in giudizio, un ricorso in appello e una sentenza impugnata, il poveretto affidatosi alle mani sapienti del legale rimarrà senza un soldo. La beffa? Non avrà nemmeno risolto i propri guai.
“Le leggi più benevole vengono raramente obbedite; quelle più severe, raramente eseguite.”
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“La legge è l'ombra, pudica e ipocrita, de la voja di vendicasse de a società. Si, per una ragione o per l'antra, le passioni se addenseno, gli odii se accendeno, se deve placà, quietà, rabbonì. Sfogà l'incazzatura senza trasmodà. I tribbunali sò i luoghi di decenza de la vendetta. Non per indirizzarla contro il bersaglio giusto, ma po' impedì...” (continua)(continua a leggere)
“È giusto che l'inquirente possa indossare i panni del giudicante? Non è giusto perché chi fa requisitoria e rappresenta l'accusa è il meno adatto in seguito a pronunciare sentenze.”
“Per capire come il processo veramente funzioni, non basta neanche assistere alle udienze, o leggere le sentenze, o studiare le statistiche giudiziarie: i riti essenziali della giustizia sono quelli che si celebrano senza spettatori nelle camere di consiglio, ove si decidono le sorti delle cause, o nei consigli giudiziari ove si decidono le sorti...” (continua)(continua a leggere)
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“Chiunque si proponga di impedire al pubblico ministero di esercitare l'azione penale, di condizionarla nei tempi e nei modi, è qualcuno che ha in mente una prospettiva opposta allo Stato di diritto, a uno Stato in cui tutti sono soggetti al diritto: non solo i normali cittadini, ma anche i cosiddetti potenti.”
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